L’evoluzione ha trovato una soluzione raffinata affinché la visione naturale non sia mai così problematica. Non si basa su un flusso di fotogrammi. Le cellule dell’occhio trasmettono un impulso al cervello quando captano un cambiamento nella scena, un evento. Nessun cambiamento, nessun impulso. Più un oggetto si muove, più occhio e cervello lo campionano.
Mediante questo processo, la visione umana acquisisce tutte le informazioni di cui ha bisogno, senza rielaborare le parti immutabili della scena.
Registrando solo i cambiamenti, occhio e cervello possono raccogliere dati utili da cose che cambiano fino a 1000 volte al secondo, senza che sia necessario impiegare enormi quantità di energia cerebrale. Né il predatore né la preda hanno tempo da sprecare nell’elaborazione di informazioni irrilevanti.
Questa è la visione basata su eventi: recettori indipendenti che raccolgono tutte le informazioni essenziali, nient’altro.